La fiera è un fenomeno
in continua evoluzione, mette in relazione il movimento di tante
persone per un determinato motivo: religioso, espositivo o
ricorrenza e si evolve nel tempo, creando continuamente nuovi
interessi e rivoluzionando di tanto in tanto il commercio.
Solitamente,
è
un incontro a cadenza regolare
dove
più operatori economici hanno l’occasione di conoscersi,
esibire e commerciare i
propri
prodotti.
Esporre
in fiera significa
anche conoscere
produttori
dall’altra parte del mondo, tradotto in: nuove
culture,
nuove
idee
ma
soprattutto
marketing.
In
passato, specialmente nel
Medioevo,
nonostante
avessero
quasi sempre finalità
religiose,
divenivano un momento
di scambio
di merce
e denaro.
Le
città ospitanti
godevano
di un generale
incremento di reddito e privilegi
(cosa
che tutt’ora avviene).
A
seguito delle esportazioni dalle Americhe, con
l’avvento della Rivoluzione Industriale,
la situazione cambiò,
si
sviluppò una visione
sempre più universale.
Il sistema industriale diede
molta più importanza alla esposizione di novità produttive, nuovi
macchinari e nuovi metodi di lavorazione.
Dopo un lieve declino, nel
1851, nacquero nuove necessità in campo commerciale, il
progresso scientifico e tecnologico portò alla nascita
dell’“EXPO” (esposizione universale): una
nuova tipologia di fiera: esposizioni orientate a
valorizzare un mercato più settoriale.
Esistono
differenti
tipologie
di fiere,
alcuni
esempi:
- Moda: come nel caso di Lineapelle, legata al mondo dell’abbigliamento, calzaturiero e relativi componenti ed accessori
- Meccanica e automazione: come nel caso del MECSPE di Parma: fiera del manifatturiero e dell’industria 4.0, dal 2019 anche nel Sud Italia all’interno della nuova fiera del Sol Levante di Bari e riscuote sempre più successo classificandosi tra le più importanti a livello manifatturiero
- Fumetto e animazione: la più famosa in Italia è il Lucca Comics: un’intera città si trasforma in esposizioni, intrattenimento e commercio di prodotti legato al mondo del fumetto e della animazione, la prima in Europa, seconda al mondo.
- Alimentazione: impossibile non citare l’esposizione universale di Milano nel 2015 intitolata “Nutrire il pianeta, energia per la vita”: una fiera dove sono state valorizzate tradizioni, innovazione, cultura, creatività e tecnologie legate al cibo e alimentazione. Una fiera che ha coinvolto l’intero pianeta.
L’utilità
dell’EXPO
consente agli operatori di farsi
un’idea dei bisogni del mercato
e con il passare degli anni si
è puntato sempre più alla valorizzazione
di singoli settori
così ottenendo una risposta più adeguata alla merce offerta.
La settorializzazione
consente un incontro di persone con interessi comuni,
consentendo quindi una maggiore risposta alle esposizioni presentate.
Per quanto riguarda il settore
della moda una delle più importanti manifestazioni, come già
citato, è sicuramente “Lineapelle”: nasce nel 1981
quale rassegna internazionale di pelli, accessori, componenti,
modelli per calzature e tanto altro.
Ha
luogo due volte all’anno nel quartiere fieristico di Milano ed il
suo costante primato di innovazione la rende indispensabile
per il commercio a livello mondiale.
Facom è presente
sia nel mondo della calzatura che in quello elettrico,
elettronico, idraulico della sicurezza, degli infissi e tanti altri
e proprio per questo motivo abbiamo in progetto di presentarci ad
alcune fiere in via di organizzazione dove poter esporre tutte le
nostre realizzazioni.
La fiera per la nostra
azienda non è un evento qualsiasi, è l’“evento”,
ogni nostra esposizione aggiorniamo il nostro stand a
dimostrazione della nostra capacità innovativa, tenendo il passo
alle continue evoluzioni tecnologiche.
Esporre
in fiera
non significa
mostrare un prodotto e sperare
che qualcuno ci noti,
esporre
in fiera significa mostrare il massimo di se stessi,
studiare
un progetto
per il proprio stand, creare
proposte interessanti e ascoltare le richieste di curiosi ed
interessati.
Nulla
va dato
per scontato, per
noi la fiera è come presentarsi eleganti ad
un
ballo di corte
perché
come disse Antoine De Saint-Exupery nel libro de “Il Piccolo
Principe”:
“È
il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la rosa così
importante”.
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