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Viaggio nella storia della industrializzazione marchigiana

La Storia dell’economia marchigiana è caratterizzata da una serie di autonomie parallele, che, paradossalmente, fungono da fattore unificante.

L'economia si caratterizza per un modello economico-imprenditoriale peculiare, definito "modello marchigiano", strettamente legato alla struttura del territorio: tanti piccoli borghi e paesi che, con l’industrializzazione, hanno tolto molto lavoro manuale alla terra per poter creare nuovo lavoro nel mondo della industria.

Nel periodo precedente l’industrializzazione (sino al 1896) le Marche erano la seconda Regione italiana con il più alto tasso di attività agricola, subito dopo l’Umbria.

La mezzadria era il modello economico-sociale di riferimento: un rapporto di produzione che influenzava e caratterizzava economia e vita sociale mentre l'industria occupava uno spazio decisamente minoritario, incentrato principalmente su lavorazione manufatturiera di materie prime di origine agricola o particolari produzioni artigianali, tra cui quella degli strumenti musicali.  

Durante il periodo della prima industrializzazione (1896-1918), il così detto "decollo industriale", le Marche registrano importanti progressi sul versante manifatturiero: si consolida il versante metalmeccanico, nasce la moderna industria chimica (principalmente fertilizzanti) ed esplode letteralmente il comparto degli strumenti musicali a Castelfidardo.

L'emigrazione ebbe un importante ruolo nel sostegno della economia marchigiana: nello specifico per il settore musicale e quello della manifattura legata ad articoli per fumatori.

Con l’arrivo dei due conflitti mondiali (1918-1945) la crescita industriale tende a calare: lo scarso coinvolgimento delle Marche nell'economia di guerra e la violenta crisi postbellica frenano la domanda estera e cala la domanda interna, colpendo, fra gli altri, il comparto degli articoli per la casa.

Nel secondo dopo guerra, sebbene un’iniziale ripresa, l’arrivo dell’elettronica fece da vero e proprio spartiacque: alcuni settori come quello degli strumenti musicali fu costretto a precipitose e non sempre fortunate riconversioni operative mentre, quello della plastica, avviò un processo di diversificazione che consentì l’ingresso in nuovi comparti quali illuminazione e idrosanitari.

Dagli anni 80 in poi la congiuntura economica internazionale si fece sentire: si registrarono notevoli crescite economiche nei settori che si aprirono al mercato internazionale, come nel caso della illuminazione viceversa, serie difficoltà economiche per chi scelse di restare ancorato al vecchio modello economico.

Ad oggi la regione Marche registra tra i più elevati tassi di industrializzazione.

L’areale “Recanati-Osimo-Castelfidardo” rappresenta per eccellenza questo unico processo storico-economico regionale.

Facom srl nasce il 6 Marzo 1996, a Castelfidardo, e proprio come riferito nel percorso storico ben rientra nel periodo dell’innovazione industriale.

L’azienda collabora da sempre con le migliori aziende nel settore calzaturiero, idraulico, elettrico, elettronico e musicale ed ha fatto dell’innovazione, creatività e perfezione il suo cavallo di battaglia.

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