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"Conflict minerals" e dovere di diligenza: il Regolamento UE 821/2017

La nostra Azienda ha provveduto a mettere in atto gli adempimenti richiesti dal Regolamento UE n. 821/2017 e Raccomandazione UE n. 1149/2018 in merito all’approvvigionamento responsabile dei minerali.

L’OCSE, (in concordanza l’ONU con la risoluzione 1952 del 2010), ha sottoscritto una serie di linee guida che, con i supplementi sullo stagno, il tantalio e il tungsteno e sull’oro, richiede un principio di diligenza affinché il commercio di tali minerali favorisca la pace e lo sviluppo e non i conflitti.

Gli Stati Uniti, con il Presidente Obama, hanno sottoscritto il “Dodd-Frank Act, in vigore dal 2012, un documento composto da più di 2000 pagine che regola il commercio negli USA, al suo interno ritroviamo disposizioni e principi applicati ai così detti “conflict minerals”.

In Europa, invece, il Regolamento UE 821/2017 (in vigore dal prossimo 1° Gennaio 2021) si pone come base normativa europea per il dovere di diligenza sull’approvvigionamento dei minerali in zone di conflitto. L’obbiettivo è quello di istituire un “sistema dell’unione” sul dovere di approvvigionamento e ridurre la possibilità per gruppi armati e forze di sicurezza di praticare il commercio illegale di tali materiali.

Tali normative sottolineano il dovere di diligenza di tutte quelle imprese che fanno parte della catena di approvvigionamento delle risorse minerarie, con l’obbiettivo di incoraggiare le imprese, tramite verifica preliminare, che le loro attività commerciali non siano da supporto per gruppi criminali in grado di alimentare conflitti e riuscire a limitare il finanziamento di gruppi armati, auspicando che le imprese a monte procurino risorse naturali in modo trasparente e responsabile non danneggiando l’economia locale e garantendo trasparenza e sicurezza.

Desideriamo pertanto rendere pubblico questo nostro impegno con la speranza che nel lungo termine porti al raggiungimento di una maggiore diligenza e rispetto nel mondo dell’industria.

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