Unica
regione al plurale, ricca di storia ed arte, caratterizzata da
un’economia con modello economico-imprenditoriale definito modello
marchigiano.
Uno dei
settori più importanti è sicuramente quello dell’artigianato dove, la figura
del calzolaio, molto presente nella zona del fermano e del maceratese, ne
è uno dei maggiori esponenti. Il termine calzolaio deriva da latino
“calceolarium”, derivato da “calceus” (scarpa), a sua volta derivato da
“calcis” (calcagno), diverso da ciabattino, ossia, colui che fa o vende
ciabatte (significato meno nobile del calzolaio).
Il
calzolaio è una figura antichissima, vi sono documentazioni che risalgono persino a 15 mila anni
avanti Cristo, un personaggio importante nell’ambito cittadino: paga
le stesse tasse dei borghesi, si informa e non si deve abbassare a fare
riparazioni (lavoro lasciato alla figura del ciabattino, decisamente più basso
a livello sociale).
Il calzolaio era una figura molto informata,
amante della lettura, con un grado più elevato di istruzione rispetto al
resto del popolo.
Assumevano,
quasi naturalmente il ruolo di intellettuali ed educatori della classe
lavoratrice, proprio per questo le prime associazioni di lotta sindacale
furono per l’appunto rappresentate da calzolai.
Le Marche, come d’altronde l’Italia tutta,
sono famose per l’alta qualità delle scarpe dando quindi valore al
“made in Italy” e Facom attraverso le proprie realizzazioni contribuisce
a quel mondo ricco di storie e valori dell’artigianato.
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